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Il giornale della musica
L’ultimo Debussy per il debutto di Axel Trolese
Recensione completa http://www.giornaledellamusica.it/dischi/lultimo-debussy-il-debutto-di-axel-trolese
[...] Non vi è dubbio quanto l’ascolto possa tradire l’identità anagrafica del pianista, appena ventenne, formatosi con gli esponenti di quella che si può oggi definire la Nuova Scuola Pianistica Italiana... La capacità del suono di fondersi a un pensiero musicale così ben definito si addice infatti maggiormente a un pianista già ben avviato, capace di far rivivere questa musica da un’attenta coesione dei vari elementi che la compongono, animati da un’innata capacità di cogliere il senso del minimo dettaglio.
[...] L’esercizio sulle terze fa dimenticare ben presto l’impegno tecnico richiesto pur di mostrarsi in tutta la sua liricità, mente il “librement rythmé” del Pour les octaves sembra anticipare perfettamente la vivacità del “moto leggiero” del successivo, contraddistinto da un gesto capace di preservare la scrupolosa dizione che avvolge ogni singola nota prima di fluttuare da una regione all’altra della tastiera.
Su tali presupposti si avvia l’esecuzione dei rimanenti sei Studi dal secondo libro, la cui freschezza interpretativa rivela una rinnovata aderenza al testo, arricchito da suggestioni capaci di rievocare il suono, seppur lontano, di interpreti del calibro di Samson François. Ne è la prova il penultimo studio, Pour les arpèges composés, in termini di varietà timbrico, controllo e capacità di piegare l’esuberanza virtuosistica al servizio di una musicalità che sembra non volersi prosciugare mai.
[...] Come ben riportato all’interno del booklet curato dallo stesso Trolese, la raccolta è il risultato dell’elaborazione di altri pezzi dello stesso Debussy. Un motivo in più per immergersi nel catalogo di questo immenso compositore, in compagnia di un interprete tra i più raffinati della sua generazione.
Grey Panthers: Il portale della Grey-Age
CD e altre musiche di ottobre - The Late Debussy
Recensione completa https://www.grey-panthers.it/ideas/cd-musiche-ottobre-f-nuzzo-2/
Un nuovo astro montante all’orizzonte del pianismo italiano: il giovanissimo Axel Trolese, esordisce con un cd desinato a far sensazione, dedicato alle ultime composizioni per pianoforte di Claude Debussy.
[...] Axel non esita, dopo averla sfiorata, insinuante, a scuotere ed attaccare frontalmente la musica di Debussy: nelle Epigrafi antiche – che aprono il programma del cd – le sue dita sono, di volta il volta, la carezza che rivela, che scopre la superficie del marmo, e lo scalpello che lo traccia per l’eternità.
[...] Alla base della sua lettura di queste opere del tardo Debussy – sopratutto gli Studi, tra le composizioni più complesse ed ermetiche della letteratura pianistica – c’è la lucidità, la cultura ed un’indiscutibile originalità dell’interprete, ma sopratutto la luce di una verità al di là di ogni speculazione intellettuale, un dono che oggi permette di rinnovare l’emozione all’ascolto di opere che potevano sembrare ormai logorate, esaurite dalle sin troppe storiche interpretazioni:
[...] Per Axel Trolese, che pure ha al suo attivo qualche anno denso di felici concorsi e di concerti nei luoghi più prestigiosi della musica classica, questo è il primo disco. Potrebbe sembrare una scelta presuntuosa, o quanto meno sconsiderata, imprudente, per un pianista che non ha ancora vent’anni, ma è la serena affermazione di una maturità che con l’età anagrafica non ha nulla a che fare.
Gli Stati Generali
Suoni e visioni - Roma, Museo Bilotti, concerto del pianista Axel Trolese
Recensione completa http://www.glistatigenerali.com/musica-classica/roma-bilotti-concerto-del-pianista-axel-trolese/
Axel Trolese, pianista appena ventenne, ha recentemente pubblicato un cd in cui, con straordinaria maturità, intelligenza e sensibilità, interpreta gli Studi di Debussy (The Late Debussy, Etudes & Epigraphes Antiques. Movimento Classical MVC 001/16). Ora si presenta al pubblico romano con un concerto interamente dedicato al pianoforte del periodo cosiddetto classico, quello cioè che va da Haydn a Beethoven.
[...] Trolese è apparso attentissimo alla scansione dei diversi momenti della complessa e abile costruzione formale. Attento anche ai contrasti tra le sezioni, e all’interno di ciascuna di esse. Splendido per delicatezza e fluidità, il minuetto. Soprattutto il trio, misterioso, sussurrante.
[...] Il merito, dunque, e la notevole lucidità, di Trolese, sta nell’avere individuato molto bene i caratteri di queste sonate “classiche”. Un gioco di forze insieme drammatiche e virtuosistiche in Clementi. Un virtuosismo piegato a raccontare l’avvicendarsi di avventure musicali imprevedibili, nella due sonate mozartiane e soprattutto in quella in fa maggiore K. 332. L’irruzione dell’improvviso motivo eroico in minore nello spazio del primo tema (in realtà una successione di più idee musicali) è stato da Trolese giustamente esasperato e messo bene in contrasto con l’aerea ironia dell’idea musicale successiva, il vero “secondo” tema. Questo dimostra quanto Trolese sia attento alla costruzione formale delle musiche che interpreta, e quanto pertanto pieghi il tocco, il fraseggio, il respiro, alla percezione della forma. L’ascoltatore sente svilupparsi nell’ascolto i procedimenti musicali adoperati dal compositore e messi in rilievo dall’interprete.
[...] Il pubblico applaude. Trolese concede due bis, modernissimi, ma a loro modo due classici del Novecento, tanto per restare in ambito “classico”: il primo degli Studi di Debussy, che rievoca ironicamente Czerny, allievo di Beethoven, come nel Doctor Gradus ad Parnassum del Children’s Corner aveva evocato Clementi, e la Toccata di Ravel. Un concerto che sotto veste di diletto musicale ci ha proposto una riflessione sulla classicità nella musica. Una conferma, infine, e dal vivo, di quanto Axel Trolese sembrava promettere con la registrazione degli Studi di Debussy.
Le Salon Musical
Un giovane pianista per l'ultimo Debussy
Pubblicata il 01 agosto 2017
Le Salon Musical
Riva del Garda: quando non si ha paura del secondo Novecento. La giovane promessa Axel Trolese si confronta con Stockhausen
Recensione completa: https://www.lesalonmusical.it/riva-del-garda-quando-non-si-ha-paura-del-secondo-novecento-la-giovane-promessa-axel-trolese-si-confronta-con-stockhausen/
[...] Ha avuto coraggio il giovane pianista nell’inserire nel programma, tra i consueti Mozart, Chopin, Beethoven e De Falla, il Klavierstück IX di Karlheinz Stockhausen (1965) composizione certo di non facile ascolto. La bravura di Trolese in questo pezzo è stata quella di aver puntato sulla ricerca delle espressività sonora del brano fatto di accordi continuamente ribattuti, sospensioni, cambiamenti di ritmo, senza perdere di vista la produzione della massa sonora che caratterizza la composizione pianistica d’ avanguardia.
Amadeus news
Tempo di bilanci per la XIV edizione dell'Amiata Piano Festival
Recensione completa: https://www.belviveremedia.com/amadeus/amadeus-news/tempo-di-bilanci-per-la-14esima-edizione-dellamiata-piano-festival
[...] Il giovane Axel Trolese ha poi offerto un impegnativo quanto limpido ascolto della trascrizione lisztiana dell’ouverture dal Guillaume Tell, sottolineando la colorita ridondanza della rilettura di Liszt.
Romaoggi.eu
Il Pianista Axel Trolese in concerto per “Festival Opera Barga 2017”, venerdì 4 agosto al Teatro dei Differenti
Continua la collezione dei successi di Axel Trolese che ora più che mai sta cavalcando la cresta dell’onda, è recente, infatti il clamore che ha suscitato a Fontainebleau, con il concerto degli allievi al termine della seconda fasedel Masterclass d’estate di Philippe Entremont. Soltanto due i giovani artisti presentati da Entremont come “Brillante nuova generazione di pianisti”: Axel Trolese e Sayaka Kimura.
Articolo completo: http://www.romaoggi.eu/index.php/2017/08/03/axel-trolese-2/
Romaoggi.eu
Axel Trolese, concerti pianistici il 27 a Chioggia e il 28 a Ceggia
Axel Trolese, il giovane pianista apriliano, continua ad incantare il suo pubblico, e senza perdere mai la scena con il suo talento pianistico, e oserei dire, spiazzante per la maturità, se raffrontato alla sua giovane età, altri due appuntamenti eccezionali sono in programma per questo Week end : Sabato 27 maggio, alle ore 20.45, all’Auditorium San Nicolò di Chioggia, e domenica 28 maggio, alle ore 17.00, a Villa Loredan Franchin di Ceggia. Il talento del giovane Axel Trolese, già vincitore del premio “Alfredo Casella” al Concorso Pianistico Nazionale “Premio Venezia 2015” e, nel 2016, del “Premio EduMus” dedicato ai migliori giovani musicisti italiani, sarà protagonista di due concerti pianistici sulle musiche di Liszt, Mozart, Chopin, Scarlatti e De Falla.
Articolo completo: http://www.romaoggi.eu/index.php/2017/05/26/axel-trolese/
Corriere dello Spettacolo
Axel Trolese e il suo primo disco “The Late Debussy”. Suonare sognando per far sognare
Recensione completa: corrieredellospettacolo.net
[...] Trolese si immerge completamente in questo concentrato di note espressive e fantastiche e tramite un tocco leggero ed elegante e il rispetto delle pause, che porta il brano ad aprirsi senza così risultare asfissiato da eccessi di foga, ci porta con sé in questo viaggio nel tempo, dove le emozioni s’intingono di speciale energia, che sembra rimasta ferma a un attimo ormai finito, in un’era mitica e aurea non più presente ai nostri giorni. Note libere, mordenti improvvisi, arpeggi lasciati all’indipendenza espressiva si alternano in questi pezzi che sembrano come composti da tocchi di colore qua e là e che formano pian piano un dipinto che mi pare contraddistinto da quella patina bronzea tipica dell’antichità.
[...] Così come è a suo agio nelle “Epigrafi”, Trolese dimostra grande rispetto dell’autore e ottima capacità tecnica e interpretativa negli “Studi”, che anche in questo caso risentono dello spirito astratto, mistico, a tratti ieratico, di Debussy che, facendo largo uso della scala pentatonica, dà alle sue opere un aspetto orientaleggiante, il quale, come si diceva prima, ci porta a discostarci automaticamente dal nostro modo culturale di sentire, lasciandoci avvicinare a “mondi altri”, lasciandoci avvolgere da magiche e straordinarie atmosfere, che il pianista italiano, benché giovanissimo, sembra avere i mezzi per comprendere nel profondo e per restituire con maturità all’auditore, per la gioia del suo orecchio.
Teatro.it
Le cangianti sonorità dell'ultimo Debussy
Recensione completa: Teatro.it
[...] Così però non è, dato che al dispetto del mero dato anagrafico il pianista Axel Trolese – vincitore a Venezia, a soli diciott'anni del Premio Casella 2015 - può mettere in mostra non solo un'assoluta padronanza tecnica dello strumento e delle sue risorse, conquistata in Italia prima diplomandosi col massimo dei voti nel 2014 a Cremona con Maurizio Baglini, e seguendo anche gli insegnamenti di Roberto Prosseda e Alessandra Ammara; padronanza attualmente in via di ulteriore affinamento nella classe di Denis Pascal a Parigi. Ma anche esibire una spiccata personalità ed una già invidiabile maturità artistica, che fanno presagire di qui in avanti ulteriori grandi traguardi interpretativi. E soprattutto, in questo particolare caso, un'inaspettata interiore vicinanza ed una introspettiva affinità con il peculiare spirito di queste tarde composizioni debussyane: perché in questa sua esecuzione le sonorità astratte, gli intarsi melodici, le combinazioni timbriche, le atmosfere sospese di queste due straordinarie raccolte trovano grazie al tocco delle sue mani piena realizzazione. Affinità forse ancor più evidente nella raffinata resa delle Six Épigraphes antiques che aprono il CD - qui nella loro posteriore versione per piano solo - dove i fascinosi impasti sonori paiono rilucere in tutti i loro cangianti colori, immersi in una vaporosa luce riflessa come nelle lievi Ninfee di Monet. Non a caso, frutto di inesauste ricerche pittoriche anticipatrici a loro volta della pittura informale e dell'action painting d'Oltre Oceano.
CdClassico.com
CD MOVIMENTO CLASSICAL: “THE LATE DEBUSSY”, AXEL TROLESE
Recensione completa: CdClassico.com
[...] Non è il caso di fare raffronti e paragoni, citando tizio e ricordando caio, ma è indubbio che l’impronta che Axel Trolese ha lasciato di queste opere è circoscritta a un’orma che è frutto di un’attenta valutazione e riflessione della partitura (e qui gli insegnamenti che ha ricevuto da Baglini e da Prosseda si fanno sentire) che porta l’interprete ad essere mediatore di se stesso sulla spinta emotiva, sensitiva ed empatica che gli permette di esprimere la musica di quel dato compositore. Quindi, ne esce un Debussy che non cade nella trappola della melodia mimetica, di un Debussy che sa essere apollineo ma che non riesce, allo stesso tempo, a resistere al solletico dionisiaco (si ascolti la quarta Epigrafe Pour la danseuse aux crotales), in cui il gesto pianistico non soggiace alla volontà di eccedere, manifestando quello che non c’è, ma lasciandolo intuire (e in ciò il pianismo debussyano è a dir poco micidiale). Manifestazione/intuizione che aumentano a livello esponenziale negli Studi, la cui lettura di Trolese vuole essere una sorta di ponte di liane tra la tradizione del romanticismo ottocentesco (lo studio come sfida per affrontare interpretativamente se stessi) e la volontà di andare oltre senza chiudere in faccia la porta della tradizione (altrimenti il rischio è un’esecuzione a “trazione anteriore”, ossia sfacciatamente “modernista”, con Debussy che scopre improvvisamente di essere diventato, malgré soi, un Arlecchino servitore di Busoni e di Skrjabin).
[...] Da qui un Debussy che si pone sulla discriminante di una sua “storicizzazione” (e ciò si evince dalla lettura tesa, ricca di percettibili sfumature timbriche, data agli Studi), senza però che venga meno la dimensione metastorica (la sottile ricerca di pesi e contrappesi presente nelle Epigrafi), che appartiene squisitamente al suo côté esoterico, che traspare anche in queste opere (e bene fa Trolese a evidenziare, a tale proposito, citando l’ultima Epigrafe, Pour remercier la pluie au matin, il rapporto a dir poco ossessivo che Debussy ebbe esotericamente con l’acqua...